la memoria è un ponte verso la libertà

Sport e Hobby

SPORT

A 7 anni iniziai le lezioni di nuoto. Con la scuola, dalla seconda elementare il giovedì pomeriggio mi recavo al Centro Sportivo Laura Vicuna di Rivalta Torinese. Ogni allieva poteva scegliere due sport per l’anno scolastico. Tutti gli anni praticai il nuoto, come secondo sport alternai: basket, atletica leggera, ginnastica ritmica.

Mi innamorai subito del nuoto e iniziai anche un corso serale con i miei fratelli al Centro Sportivo SAFA: due sere alla settimana, il martedì e il venerdì.


HOBBY e TEMPO LIBERO

Dai 4 anni ho iniziato le lezioni di pianoforte. La maestra si chiamava Rosy ed era cieca; forse questa difficoltà ha fatto sì che sviluppasse una particolare dote nel trasmettermi l’amore per la musica e non solo la tecnica. Oltre alle lezioni, mi esercitavo per un’ora al giorno. Nelle vacanze, soprattutto nel periodo estivo, i miei genitori ci facevamo ascoltare musica classica.

L’educazione musicale ricevuta ha spronato in me grande curiosità e amore per quest’arte.

Come tutti i bambini della mia epoca, buona parte del tempo libero lo trascorrevo in cortile o nei prati: la palla ed una corda erano i giocattoli preferiti, corse in bicicletta, arrampicate sugli alberi, traversate di torrenti sui sassi. Mio papà mi ha insegnato fin dalla più tenera età l’amore per la montagna.

Lettura e scrittura, fotografia, cinema e teatro, sono state le altre mie principali passioni.

Quando avevo circa 8 anni entrai a far parte del Gruppo Scoutistico. È stata una fra le esperienze che mi hanno formato maggiormente, a livello umano, sociale, di autonomia personale e amore per la natura. Ogni settimana avevamo due riunioni, nel weekend venivano organizzate gite in montagna e, durante le vacanze, i campi della durata di 14 giorni. Mi sono divertita davvero molto. La nostra sede era in via Caboto.

Verso i 10 anni sono anche entrata nel Movimento GEN, a cui ho aderito per un paio di anni.

L’estate la trascorrevo a Selvaggio, un piccolo paese nella Val di Susa, oltre Giaveno. Era la casa di campagna che i miei genitori avevano da prima della mia nascita. Selvaggio è un paese molto piccolo, in cui ci si conosceva tutti. Ha un grande parco, su tre livelli. Sotto il porticato venivano organizzati grandi tornei di giochi di carte. Un angolo era riservato al gioco del ping-pong e noi, bambini e ragazzi, disputavamo un’infinità di partite.

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