la memoria è un ponte verso la libertà

Sfondo

Un uomo è molto di più di un corpo. Tu sei molto di più di un corpo.
Oggi capisco bene babbo: quando è morta mamma, in lui c’è stata una netta trasformazione. Ha adottato interessi, passioni, modi di dire, alcuni atteggiamenti che non erano mai stati suoi, persino le paure di mamma. Subito abbiamo pensato che fossero scelte volontarie, per ricordare e onorare lei. Poi abbiamo capito che era qualcosa di molto più profondo. Noi e tutte le persone che li avevano conosciuti bene e gli erano accanto non potevamo che constatare con grande stupore: – È come se lei si fosse reincarnata in lui.

Oggi ho capito: ci sono unioni talmente forti che neppure la morte potrà mai separare. Dentro il corpo sento oggi due anime: la mia e la tua. Non è guardando il cielo né là, dove il tuo corpo è sepolto, che ti sento. È dentro di me. Nella mia testa si accavallano i miei pensieri e i tuoi. Mi accorgo che certi miei gesti sono i tuoi gesti.

Tu sei molto di più di un corpo ed io per quanto cerco di razionalizzare che tu non esisti più, che tutto il resto sono solo sovrastrutture con le quali noi mortali cerchiamo di consolarci della perdita dei nostri cari, in realtà non riesco a sentirlo. Avverto che tu ci sei. Non posso vederti, sentirti. Non riesco neppure a sognarti. Eppure ci sei.

Non mi consola, non mi dà sollievo. È delle tue mani da stringere e sentire su di me che sento la mancanza, della tua voce, dei tuoi passi, del tuo sorriso, della tua espressione imbronciata, della tua bocca da baciare, del tuo corpo con cui fare l’amore. Penso continuamente ad ogni volta che abbiamo fatto l’amore, l’ultima pochi giorni prima del tuo ricovero. È stato sempre molto di più del solo sesso: unione di corpi ed emozioni talmente profonda da non riconoscere dove finivi tu ed iniziavo io. Solo con te è stato così.

Ho messo come sfondo del computer e dello smartphone la tua fotografia. Ho bisogno di guardarti. La notte non riesco a dormire, quando m’addormento mi risveglio ogni poco. Guardo la tua fotografia e ascolto la tua voce registrata. Non posso farne a meno. Mi domando quanto dolore un corpo possa resistere, quante lacrime. Mi manca il respiro. Ho vampate di caldo, brividi di freddo, male a tutte le ossa. Crampi, confusione, debolezza.

Tutti dobbiamo morire ma il dolore più forte è essere morti sopravvivendo.

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