la memoria è un ponte verso la libertà

Pane secco

Promettimi che non t’incazzi…

Ho buttato tutto il pane secco che conservavi… tu non tornerai a grattuggiarlo e intanto lo sai che io non l’avrei mai fatto!

Su queste cose eravamo molto differenti. Per me era tempo perso. – Non ne vale la fatica – ti dicevo – costa niente il pane grattuggiato, dobbiamo tenerci qui tutti questi sacchetti, per cosa?

Tu non sapevi più dove nasconderli. Prima erano sul mobile della cucina ed io mi lamentavo della cucina, allora li hai messi nel portaverdure ed io a dirti: – Se si chiama portaverdure, un motivo ci sarà!

Alla fine li hai portati in stireria, in modo io non li vedessi e non li facessi sparire.

C’erano tanti aspetti di noi diversi: abitudini, carattere… eppure, forse per l’età in cui è iniziato il nostro rapporto, non abbiamo mai provato a cambiarci reciprocamente. Amavamo dell’altro/a anche quelli che ci sembravano difetti. Nella mia vita non mi ero mai sentita così tanto “me stessa” in nessun rapporto, neppure quello con i miei genitori.

Ed ora? Ora ti sento quando borbotti per qualcosa che a parer tuo non faccio come andrebbe fatto. Ora quando trovo quacosa non al suo posto, proseguo a dire: – Eh, figurati! – e ti sento rispondermi: – Non mettere ordine nel mio disordine!

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