la memoria è un ponte verso la libertà

L’ombrello

Eccoci qui, amore mio, al nostro appuntamento serale.

Oh no, non credere neppure per un attimo che io ti parlo e ti penso solo quando giunge la sera…
Ti parlo tutto il giorno ed anche la notte. Ogni passo, ogni gesto, ogni respiro… ti parlo, ti domando… a volte anche mi incazzo con te perché mi hai lasciata… un po’ come ho sempre fatto quando non rispettavi la dieta. Intanto lo sai che non sono capace di restare incazzata con te più di qualche minuto.
Mi vuoi bene. Allora non ti arrabbiare. – e con queste parole mi spiazziavi.
A volte ti rispondevo: – Sei tu che non mi vuoi bene. Se mi volesti davvero bene, penseresti meglio alla tua salute. Che lo sai che io sto male se tu stai male, lo sai che non potrei mai perderti.
Lo sai, vero, che ti voglio bene? – e mi promettevi che da quel momento in poi saresti stato ligio.
Beh, su questo non possiamo certo dire che tu sia mai stato fedele alle promesse.
Ed ora ci sono momenti che ti rimprovero ancora: – Se mi volevi bene, non te ne andavi. Saresti qui al mio fianco. O mi verresti a prendere. – e ti sento ripetere: – Lo sai che ti voglio bene.
Sì, lo so, amore mio. Lo so che non volevi lasciarmi. Ma, ti prego, supera il tempo, supera la ditanza fra morte e vita e restami accanto.

Oggi sono andata con nostra nipote ed una sua amica a prendere un gelato in quella nuova gelateria, inaugurata da pochi mesi. La Romana. Ricordi? Ci siamo stati solo una volta io e te. Più spesso siamo stati a quella al fondo di corso Telesio.
È stato inevitabile parlare dei tuoi gusti preferiti, del fatto che tu vuoi sempre la coppetta e prendi una quantità esagerata di tovagliolini. Poi sì e no mangi metà gelato e… – Maria, finiscilo tu.

Parlo al presente, sì. Perché davvero non riesco a parlare al passato di te. Io sono ferma e sempre sarò ferma al presente con te.

La foto risale al giugno 2016. Eravamo a Riccione, in centro, alla piazza di fronte alla gelateria Nuovo Fiore, dove più volte siamo stati a prendere il gelato. Già, proprio con il tuo nome. Quel giorno preanunciava burrasca. Aveva iniziato a piovere. Avevamo portato nostra nipote sulle giostre lì vicino.
Che fine avrà fatto quell’ombrello? Solo il mese scorso abbiamo riordinato un po’ il cofano dell’auto, buttato un ombrello ormai tutto rotto e ci siamo detti che avremmo dovuto comprarne almeno uno nuovo un po’ grande. Abbiamo solo i pieghevoli piccolini e anche quelli sono messi male.

Quest’ombrello della fotografia era bello grande. Potremmo riparci tutte due da qualsiasi burrasca.

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