la memoria è un ponte verso la libertà

In salute e malattia… neanche la morte ci separerà

A volte ci penso, sai? Tu mi hai salvato la vita. Ma questo lo so io; non so neppure se lo sai tu. Gli altri non possono sapere… se in quei miei giorni non fossi arrivato tu…

Tu con poche parole, anche pochi gesti, che non lasciavano spazio ai se, ai ma.

Dolcezza ma anche dura fermezza con cui mi hai detto che tu c’eri, ci saresti stato, persino quando ero io a mandarti via.

Una delle prime cose che mi hai chiesto era di fare un figlio insieme. Ti ho detto che eravamo troppo avanti… che fra poco saremmo diventati nonni, che i nostri figli ci avrebbero dato bambini. E così è stato. Ogni nascita insieme, ogni morte insieme. Ogni salita ed ogni discesa per mano.

Ci siamo incontrati tardi io e te, avevamo tutta una vita alle spalle, così diversa. Ci siamo chiesti tante volte come sarebbe stato se ci fossimo incontrati prima. Non ci sarebbe stato alcun futuro per noi, forse, prima. Il nostro passato è un tempo che non potremo mai recuperare, una distanza che non potremo mai colmare. Ne abbiamo viste tante in questi anni, io e te. Ci siamo sempre stati, io e te. Se non abbiamo un passato, sappiamo che abbiamo l’eternità. Perché solo noi possiamo sapere che nemmeno la morte potrà tenerci lontani.

[Era il discorso pronto per il nostro matrimonio, avrei voluto leggertelo quel giorno. Avrei voluto fare in tempo a leggertelo. So che tu conoscevi questi miei pensieri, ma dirselo è importante. Così come quando mi domandavi: Mi vuoi bene? – ed io ti domandavo – Hai dubbi? No – dicevi – ma ho bisogno di sentirtelo ripetere. E allora te lo ripetevo 10, 20 volte.]

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