la memoria è un ponte verso la libertà

Il futuro non è mai come te lo saresti aspettato

Ho avuto l’esigenza di programmare il domani. Fin da bambina. L’ho ereditato da mio padre. Tutto ciò che non è sotto controllo mi ha sempre procurato molta ansia e paura.

Tu mi dicevi: – Il futuro non è mai come te lo saresti aspettato.

Ho ancora il calendario perpetuo con i cubi di legno di quand’ero bambina; la scrivania e libreria che mi comprarono a 7 anni è perfettamente conservata. Non ho mai avuto la mania di conservare tutto. Nient’affatto. Il mio pensiero è sempre stato di conservare nel migliore dei modi ciò che un domani avrebbe potuto necessitarmi. Conservare ciò che mi era stato donato, come se con ciò potessi conservare anche l’affetto, mantenere vivo il momento. Nel comodino ho la croce di corda che una notte il mio capo-scout annodò e mi regalò mentre mi annunciava che sarebbe partito per l’Africa e non ci saremmo più visti.

Per tanti anni ho fatto così anche nei rapporti, accettando e subendo di tutto di più, aspettando il tempo in cui l’altro avrebbe capito, riconosciuto. La mia paura più grande è sempre stata di restare sola. Fin da bambina. Giorno dopo giorno ho imparato che con le persone sbagliate sei più sola che nel deserto.

Poi sei arrivato tu, amore mio. Anche tu consapevole di essere solo; ma con meno paura. Fin dal primo incontro abbiamo saputo che non saremmo più stati soli. Ed è stato così. Per 18 anni. Più guardo intorno e più ho coscienza che abbiamo vissuto un amore più unico che raro. Abbiamo avuto le nostre incomprensioni a volte, ma entrambi con l’assoluta esigenza e volontà di superarle insieme. E che nulla fosse più importante del nostro amore.

Il mio bisogno di avere tutto sotto controllo e programmare il domani non è mai terminato. Ed anche questo è diventato “nostro”, anche se tu preferivi pianificare una cosa alla volta. Io con l’urgenza di occuparmi di tutto, con il terrore che qualcosa mi sfuggisse di mano. Tu più riflessivo, io più istintiva. Tu più sicuro dei tuoi passi, io più incerta e ansiosa. Insieme trovammo l’equilibrio.

Abbiamo rinunciato a mille momenti, rimandato in attesa del tempo migliore.

– Il futuro non è mai come te lo saresti aspettato.

D’un tratto il tempo ci ha tradito, d’un tratto il tempo ti ha rapito e portato laddove io non trovo la strada per raggiungerti.

Oggi so che pianificare è stato inutile. Qualcosa, molto, troppo è sfuggito al mio controllo; è scivolato via. Avremmo dovuto solo vivere appieno il presente che ci era concesso, senza pensare al dopo. Avremmo dovuto acquistare la “nostra” camera da letto, senza rimandare in nome di spese più urgenti. Mi toccherà acquistarla da sola, ma non avrà il tuo profumo. Avremmo dovuto tornare a Napoli; avresti dovuto portarmi a Parigi; tornare insieme in quella Piazza dei Miracoli, dove io avevo dovuto ripartire…

Oggi non ho più nulla che voglio progettare; oggi non ho più nulla da conservare; oggi che tutto è finito, oggi che non c’è più domani. Oggi c’è solo il dolore perché tutto è diventato ieri.

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