Da pochi giorni era stata proclamata la pandemia mondiale e emanato decreto legge che ci costringeva a restare chiusi in casa. Era già un paio di mesi che io e te mantenevamo l’isolamento. Tutti i canali d’informazione allertavano su drastiche conseguenze per soggetti fragili in caso di contagio. Come sempre, ero spaventata per te: le tue patologie venivano segnalate come maggiore pericolo. Il tempo avrebbe rivelato molte contraddizioni, ma allora non potevamo saperlo.
Ero piuttosto insofferente, poco abituata a restare in casa per un lugno periodo, alternavo momenti da animale in gabbia ad altri di assoluta apatia.
Sei stato la mia àncora anche in quel frangente, costantemente sereno e positivo, trasformasti quei giorni in occasione nuova per prenderti cura di noi. Ogni giorno una nuova coccola culinaria: impastavi foccacce, pizze, torte salate e dolci, salatini… Sfornavi fettuccine, lasagne, arrosti, polpettoni… Ogni pasto una sorpresa con cui rallegravi la monotonia di quei giorni.
Ogni giorno trascorso con te hai saputo renderlo facile e spensierato…