la memoria è un ponte verso la libertà

Al solito posto

E ti ho cercato… quanto ti ho cercato!

Ho cercato la tua mano quando iniziavo a camminare, il tuo abbraccio quando avevo paura la notte. Ho cercato le tue braccia per sentirmi più alta.

Ti ho cercato sulle sponde d’un fiume che non sapevo attraversare. Ti ho aspettato sulle pagine d’un diario, davanti ad uno specchio, dentro quella stanza.

Sono corsa via per farmi raggiungere e, mentre t’attendevo, t’ho cercato in quel vicolo, sull’erba del prato trafitta dai raggi di sole. Per raggiungerti mi sono arrampicata sul fianco del monte; ho rincorso il tempo per superarlo. Da un punto lontano, indefinito, mi avresti raggiunto.

Ti ho cercato fra le lenzuola che si tingevano di rosso; fra le onde del mare in cui mi battezzavo; di fronte ad un altare azzurro che mutava colore.

T’ho intravisto in un libro, dentro una canzone, sulla poltrona più buia d’un cinema d’essai di periferia.

Ho urlato il tuo nome che non conoscevo, ho sussurrato amore.

T’ho cercato in un baratro e lassù nel cielo.

Ti ho aspettato quella notte mentre incontravo me bambina e t’ho ricercato fra le miglia buie dell’autostrada tutte le notti seguenti.

Sono entrata nel tuo letto; rannicchiata fra le tue braccia conquistando il diritto d’essere fragile.

In una caduta accidentale ho perso la forza della presa e mentre la tua mano scivolava fra le mie dita, il sole d’estate t’ha rapito la voce.

E t’aspetto ancora, al solito posto…

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